Giustizia e Famiglia: l’Affidamento Super Esclusivo
Recentemente, il nostro studio legale ha ottenuto un importante successo in un caso di affidamento familiare, garantendo alla nostra cliente l’affidamento super esclusivo dei suoi figli.
Questa vittoria rappresenta non solo un traguardo per la madre, ma soprattutto una decisione fondamentale per il benessere e la serenità dei bambini coinvolti.
Matrimonio troppo breve? No al mantenimento (Cass., Sez. I civ., Ord. 5 agosto 2024 n. 21955)
In materia di separazione personale dei coniugi, la durata estremamente breve del matrimonio deve essere valutata, sia ai fini della spettanza dell’assegno di mantenimento, sia ai fini della sua quantificazione.
In particolare, non spetta l’assegno divorzile in funzione assistenziale qualora la breve durata del matrimonio non abbia consentito l’effettiva realizzazione di una comunione materiale e spirituale tra i coniugi, che costituisce, secondo quanto previsto dall’art. 1 L. 898/1970, l’essenza stessa del matrimonio, in difetto, altresì, di una convivenza continuativa ed effettiva.
Nella fattispecie, la Corte di Cassazione accoglie i primi due motivi di ricorso principale avverso la sentenza della Corte d’Appello di Perugia che ha riconosciuto al coniuge richiedente il diritto di percepire l’assegno di divorzio in funzione assistenziale, senza tener conto che tra i coniugi non vi era mai stata alcuna coabitazione e comunione di vita materiale e spirituale durante il brevissimo periodo di matrimonio (venticinque mesi).
La Suprema Corte ricorda che, in tema di divorzio, la durata del matrimonio influisce sulla determinazione della misura dell’assegno come previsto dall’art. 5 L. 898/1970, ma non anche sul riconoscimento dell’assegno divorzile, tranne i casi eccezionali in cui non si sia realizzata alcuna comunione materiale e spirituale tra i coniugi.
Assorbiti i restanti motivi del ricorso principale e quelli del ricorso incidentale in ragione della stretta interdipendenza con i motivi accolti, la decisione impugnata viene cassata e la causa rinviata alla Corte d’Appello in diversa composizione per il riesame e per la statuizione sulle spese di giudizio, anche di legittimità.
Mamma o papà? In tema di affidamento l’ascolto del minore deve essere garantito.
La Corte d’Appello di Firenze disponeva l’affido esclusivo di un bambino di 9 anni e la madre, di fronte all’affidamento in via esclusiva al padre, lamenta la mancata audizione del minore da parte dei giudici di seconde cure, che si sono limitati a ritenere sufficiente il materiale probatorio acquisito in primo grado.
Se il papà non versa il mantenimento, anche i nonni materni possono essere chiamati a mantenere il nipote?
Il Tribunale di Velletri, a fronte del mancato versamento da parte di un uomo dell’assegno di mantenimento per il figlio minore fissato in sede…
L’impegno in famiglia non basta a legittimarne la richiesta di assegno post divorzio
L’essersi dedicata durante il lungo matrimonio alla cura dei figli e alla gestione della famiglia non basta alla donna per obbligare l’ex marito a…
Mantenimento figlio maggiorenne e disoccupato, quali pretese?
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Per la determinazione dell’assegno di mantenimento assumono rilievo anche i redditi occultati al fisco
In tema di separazione personale dei coniugi, ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento in favore del coniuge economicamente più debole…
Quando l’adulterio non è causa di addebito nella separazione
In tema di separazione giudiziale dei coniugi si presume che l’inosservanza del dovere di fedeltà, per la sua gravità, determini l’intollerabilità…